La questione meridionale – si legge nell’editoriale pubblicato sul Mattino del 22 maggio 2022 a firma di Marilù Faraone Mennella, presidente di NaplEst et Pompei e membro del board della Fondazione Mezzogiorno – non si è fermata a Sorrento, dove per la prima volta da molti anni il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier Mario Draghi (insieme a Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione) hanno riportato le sorti di metà del Paese all’attenzione nazionale, ma ha fatto anche un passo in avanti concreto nell’area napoletana. Martedì scorso infatti è stato sottoscritto il Contratto Istituzionale di Sviluppo Vesuvio-Pompei e sono stati assegnati al territorio che va da Napoli EST a Castellammare di Stabia 287 milioni di euro per la realizzazione di infrastrutture e la riqualificazione dei siti archeologici e monumentali affidati al Ministero dei beni culturali. E’ una buona notizia per le centinaia di migliaia di abitanti che versano in condizioni di degrado economico e sociale”.
“Anzi, è una notizia ottima: a patto che sia il primo passo, poiché l’area in questione avrebbe bisogno di un intervento dall’impatto infinitamente più forte, capace di affrontare alla radice i mali antichi e quelli recenti e avviarla in un percorso di riqualificazione e di rilancio economico come base di un rinnovato senso civico di una comunità libera e solidale. È qui, in questa terra, che aspetta da decenni un destino diverso, che la collaborazione pubblico-privato deve fare un salto di qualità e dimostrare un forte e convinto impegno a investire per cambiare insieme la sorte delle persone che la abitano”.