“Non si possono sempre scaricare le inefficienze del sistema Italia sulla Pubblica amministrazione, è una questione di responsabilità politica” osserva il presidente della Fondazione Mezzogiorno, Antonio D’Amato intervenendo alla tavola rotonda “Selezionare e formare i dirigenti Pnrr” svolta martedì 7 febbraio 2023 alla Reggia di Caserta ed alla quale ha preso parte anche il ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo, la presidente della scuola nazionale dell’amministrazione Paola Severino, il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ed i sindaci di Caserta, Carlo Marino, e Napoli, Gaetano Manfredi.
Il 70 per cento delle opere del Piano di ripresa e resilienza è affidato agli enti territoriali, gli stessi che da 15 anni — soprattutto al Sud – sono stati costretti a rinunciare al turn over per rispettare i vincoli del Patto di stabilità, con enormi conseguenze sul piano della progettualità e dell’efficienza.
“Se con le stesse leggi altre parti del Paese funzionano di più e attraggono investimenti, vuol dire che lì è maggiore la capacità della politica di assumersi le proprie responsabilità”, aggiunge l’ex numero uno di Confindustria. “Negli anni del regionalismo, così come finora lo abbiamo conosciuto, la spesa pubblica è cresciuta a dismisura ma il Sud è rimasto ancora più indietro”.
Serve allora che pubblico e privato collaborino a tutto tondo perché senza il privato il Pnrr non si potrà attuare, insiste il Cavaliere del Lavoro, amareggiato di fronte ai ritardi nella spesa delle risorse e ad “atteggiamenti negativi” che rischiano di impedire al Sud di diventare il motore della ripresa del Paese, l’unico possibile per risalire la china in Europa.